L’abito nuziale

Incontro del 12 ottobre

O Padre, che inviti tutti gli uomini alle nozze del tuo Figlio, rivestici dell’abito nuziale e donaci di accogliere sempre le sorprese del tuo amore.
dalla liturgia cattolica

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Immagine: Parabola dell’invito alle nozze, Bernardo Strozzi – Genova

Nessuno è escluso da questo incontro, se accetta di essere uomo di compassione.

Incontro del 5 ottobre

Signore, nostro Dio, tu ci hai rivelato che in ogni povero che è nudo, prigioniero, assetato, sei tu che ti presenti a noi, e sei tu che noi accogliamo, visitiamo, rivestiamo, dissetiamo: «Ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi» (Mt 25, 35-36). Mistero del tuo incontro con la nostra umanità! Così tu raggiungi ogni uomo! Nessuno è escluso da questo incontro, se accetta di essere uomo di compassione.
Anne-Marie Pelletier

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Immagine: Le fils de la vigne, James Tissot – Brooklyn Museum

La pace è finita, andate a messa

Incontro del 28 settembre

Il frutto dell’eucaristia dovrebbe essere la condivisione dei beni. I nostri comportamenti invece sono l’inversione di questa logica. Le nostre messe dovrebbero smascherare i nuovi volti dell’idolatria. Le nostre messe dovrebbero metterci in crisi ogni volta. […] Dovrebbero smascherare le nostre ipocrisie e le ipocrisie del mondo. Dovrebbero far posto all’audacia evangelica. Non dovrebbero servire agli oppressori.
Bonhoeffer diceva che non può cantare il canto gregoriano colui che sa che un fratello ebreo viene ammazzato. Non si può cantare il canto gregoriano quando si sa che il mondo va così.
Tante volte anche noi, presi da una fede flaccida, svenevole, abbiamo fatto dell’eucaristia un momento di compiacimenti estenuanti, che hanno snervato proprio la forza d’urto dell’eucaristia e ci hanno impedito di udire il grido dei Lazzari che stanno fuori la porta del nostro banchetto.
Se dall’eucaristia non parte una forza prorompente che cambia il mondo, che dà la voglia dell’inedito, allora sono eucaristie che non dicono niente.
Se dall’eucaristia non si scatena una forza prorompente che cambia il mondo, capace di dare a noi credenti l’audacia dello Spirito Santo, la voglia di scoprire l’inedito che c’è ancora nella nostra realtà umana, è inutile celebrare l’eucaristia. Questo è l’inedito nostro: la piazza. Lì ci dovrebbe sbattere il Signore, con una audacia nuova, con un coraggio nuovo. Ci dovrebbe portare là dove la gente soffre oggi. La Messa ci dovrebbe scaraventare fuori.
Anziché dire la messa è finita, andate in pace, dovremmo poter dire la pace è finita, andate a messa. Ché se vai a Messa finisce la tua pace.
Tonino Bello

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Immagine: Caravaggio, vocazione di Matteo – chiesa di San Luigi dei Francesi, Roma

La gioia semplice di essere operai della tua vigna

Incontro del 21 settembre

O Padre, le tue vie sovrastano le nostre vie
quanto il cielo sovrasta la terra:
concedi a noi la gioia semplice
di essere operai della tua vigna
senza contare meriti e fatiche,
lieti solo di portare frutti buoni
per la speranza del mondo.
dalla liturgia Cattolica

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Immagine: Rembrandt, la parabola dei vignaioli – Hermitage, San Pietroburgo

Riuniti nel mio nome

Incontro del 7 settembre

Le prime comunità, immerse in un mondo pagano colmo di corruzione e di aberrazioni, vivevano un senso di pazienza, tolleranza, comprensione. Alcuni testi sono molto chiari al riguardo: si invita a riprendere gli avversari con dolcezza (cfr 2 Tm 2,25). Si raccomanda «di non parlare male di nessuno, di evitare le liti, di essere mansueti, mostrando ogni mitezza verso tutti gli uomini. Anche noi un tempo eravamo insensati» (Tt 3,2-3). Il libro degli Atti degli Apostoli afferma che i discepoli, perseguitati da alcune autorità, “godevano il favore di tutto il popolo” (cfr 2,47; 4,21.33; 5,13).
Tuttavia, quando riflettiamo sul perdono, sulla pace e sulla concordia sociale, ci imbattiamo in un’espressione di Cristo che ci sorprende: «Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa» (Mt 10,34-36). È importante situarla nel contesto del capitolo in cui è inserita. Lì è chiaro che il tema di cui si tratta è quello della fedeltà alla propria scelta, senza vergogna, benché ciò procuri contrarietà, e anche se le persone care si oppongono a tale scelta. Pertanto, tali parole non invitano a cercare conflitti, ma semplicemente a sopportare il conflitto inevitabile, perché il rispetto umano non porti a venir meno alla fedeltà in ossequio a una presunta pace familiare o sociale. San Giovanni Paolo II ha affermato che la Chiesa «non intende condannare ogni e qualsiasi forma di conflittualità sociale: la Chiesa sa bene che nella storia i conflitti di interessi tra diversi gruppi sociali insorgono inevitabilmente e che di fronte ad essi il cristiano deve spesso prender posizione con decisione e coerenza».
da “Fratelli tutti” Papa Francesco

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Immagine: Giotto – Incontro di Anna e Gioacchino alla Porta d’Oro

Dall’aurora ti cerco…

Incontro del 31 agosto

O Dio, tu sei il mio Dio,
dall’aurora io ti cerco,
ha sete di te l’anima mia,
desidera te la mia carne
in terra arida, assetata, senz’acqua.
dal salmo 62(63)

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Immagine: Alba sui Campi, Vincent Van Gogh (Saint-Rémy – 1889)

“Io oggi ho seminato pace o ho seminato zizzania?”

Incontro del 20 luglio

E ci farà bene domandarci: ‘Io semino pace? Per esempio, con la mia lingua, semino pace o semino zizzania?’. Quante volte abbiamo sentito dire di una persona: ‘Ma ha una lingua di serpente!’, perché sempre fa quello che ha fatto il serpente con Adamo ed Eva, ha distrutto la pace. E questo è un male, questa è una malattia nella nostra Chiesa: seminare la divisione, seminare l’odio, seminare non la pace. Ma questa è una domanda che tutti i giorni fa bene che noi ce la facciamo: ‘Io oggi ho seminato pace o ho seminato zizzania?’.
– ‘Ma, alle volte, si devono dire le cose perché quello e quella…’
…con questo atteggiamento cosa semini tu?
Papa Francesco

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Immagine: Parco Palatucci – Avellino marzo 2023

Conservare l’unità dello spirito nel vincolo della pace

Incontro del 1 giugno

Dio santo e misericordioso, tu che ami la tua chiesa di un amore eterno, falle conoscere il mistero di Cristo e ispira la sua testimonianza con la potenza del tuo Spirito. – Affidiamo alla tua misericordia tutti coloro che soffrono perché da te possano ricevere soccorso, anche attraverso la nostra azione.
Veglia sulle nostre autorità, suscita in loro pensieri di giustizia e di pace, perché agiscano secondo la tua volontà. Proteggi ogni villaggio, ogni città, ogni nazione. – Insegnaci ad amarci gli uni gli altri e a conservare l’unità dello spirito nel vincolo della pace, così da pervenire un giorno alla gioia del tuo Regno.
dalla liturgia Valdese

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Immagine: Mosaico del Coro a San Vitale a Ravenna

«Io mando su di voi Colui che il Padre mio ha promesso»

Incontro del 18 maggio

Per prima cosa Gesù dice ai suoi amici: «Io mando su di voi Colui che il Padre mio ha promesso». …
Gesù non sta abbandonando i discepoli. Ascende al Cielo, ma non ci lascia soli. …
«È bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paraclito» (Gv 16,7), cioè lo Spirito. Anche in questo si vede l’amore di Gesù per noi: la sua è una presenza che non vuole limitare la nostra libertà. Al contrario, fa spazio a noi, perché il vero amore genera sempre una vicinanza che non schiaccia, non è possessivo, è vicino ma non possessivo; anzi, il vero amore ci rende protagonisti.
Lo Spirito Santo rende presente Gesù in noi, oltre le barriere del tempo e dello spazio, per farci suoi testimoni nel mondo.
Papa Francesco

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Immagine: Giotto Cappella degli Scrovegni Padova

Come la cerva…

Incontro del 9 marzo

In un silenzio assoluto lacerato dall’urlo della cerva assetata, che non si lamenta tanto per la sete quanto per il torrente secco, ansiosamente cercato e scoperto alla fine della corsa, senz’acqua: per questa sete, con questo anelito e lamento per fortuna qualcuno crede ancora, qualcuno canta… Siamo tutti immersi in una plaga desertica e montuosa – quale il grande Sertão del Brasile: nell’abbandono del povero da tutti, e di tutto – questi poveri, questi «scomunicati» dal mondo che conta…! È anche di loro questo canto.
Turoldo-Ravasi

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Vincere la paura del futuro

Incontro del 23 febbraio

Io credo che Dio può e vuole far nascere il bene da ogni cosa, anche dalla più malvagia.
Per questo ha bisogno di uomini che sappiano servirsi di ogni cosa per il fine migliore.
Io credo che in ogni situazione critica Dio vuole darci tanta capacità di resistenza quanta ci è necessaria. – Ma non ce la dà in anticipo, affinché non facciamo affidamento su noi stessi, ma su lui soltanto.
In questa fede dovrebbe essere vinta ogni paura del futuro.
Dietrich Bonhoeffer

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Amico degli umili

Incontro del 26 gennaio

Dio, tu sai
che ti preghiamo non solo perché
senza di te siamo disperati;
ma prima di tutto
vogliamo ringraziarti perché esisti;
e hai cura di tutti i tuoi figli,
specialmente dei fanciulli e delle madri;
e insieme lodarti e cantarti
per la gioia di saperti così umile
e amico degli umili.
Amen.
Turoldo

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Un cuore di fanciulli, e una fede fino all’audacia

Incontro del 12 gennaio

Quando mai la speranza è senza una qualche porzione di dubbio e di disperazione?
Non è detto anche di Abramo che «nella speranza contro speranza ebbe fede» ?
E di contro, si dà mai un’infelicità che non possa, per quanto sovrumana, sublimarsi anche per via della poesia e del canto, oltre che per grazia ?
Signore, ti chiediamo di avere un cuore di fanciulli, e una fede fino all’audacia.
Turoldo – Ravasi

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… la sua Parola corre veloce

Incontro del 29 dicembre

Padre, con la tua parola hai creato i cieli
nella tua Parola tutto contieni,
per essa la terra continua a fiorire
e l’universo a espandersi:
è per la tua Parola fattasi carne
che hai reso feconda la storia,
manda sempre a tutti gli uomini
il tuo Spirito santo,
perché riveli loro i germi del tuo Verbo
nascosti in ogni religione e cultura
e li conduca alla Verità tutta intera.
Amen.
Turoldo – Ravasi

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Laudato si’!

Incontro del 17 novembre

Vieni, Signore Dio, Uno e Trino,
comunità stupenda di amore infinito,
insegnaci a contemplarti
nella bellezza dell’universo,
dove tutto ci parla di te.
Risveglia la nostra lode e la nostra gratitudine
per ogni essere che hai creato.
Donaci la grazia di sentirci intimamente uniti
con tutto ciò che esiste.
Dio d’amore, mostraci il nostro posto
in questo mondo
come strumenti del tuo affetto
per tutti gli esseri di questa terra,
perché nemmeno uno di essi è dimenticato da te.
Illumina i padroni del potere e del denaro
perché non cadano nel peccato dell’indifferenza,
amino il bene comune, promuovano i deboli,
e abbiano cura di questo mondo che abitiamo.
I poveri e la terra stanno gridando:
Signore, prendi noi col tuo potere e la tua luce,
per proteggere ogni vita,
per preparare un futuro migliore,
affinché venga il tuo Regno
di giustizia, di pace, di amore e di bellezza.
Laudato si’! – Amen.
Papa Francesco

Immagine: Papa Francesco in Messico (foto: Presidencia de la República Mexicana – CC BY 2.0

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