Incontro del 13 febbraio –
Ci scandalizziamo quando accanto alla nostra fede convive anche la nostra fragilità. Ci domandiamo: come possiamo credere in Dio ed essere così peccatori, così deboli, così fallibili? Come è possibile credere che Dio mi ama e poi ritrovarmi a vivere terribili drammi esistenziali? Ci scandalizza la vicinanza tra fede e umanità. Gesù nella pagina del Vangelo di oggi benedice la nostra fragile umanità e ci rivela che sotto tutta quella apparente debolezza è nascosta una beatitudine. Si tratta allora di guardare con occhi diversi la nostra vita. Essa non vale la pena per ciò che ci insegna il mondo, ma vale la pena per ciò che ci rivela il Vangelo.
Ed è proprio esso che ci dice che Gesù vince perdendo, e molti di quelli che pensavano di aver vinto in realtà sono diventati irrimediabilmente perduti. Non andiamo dietro le priorità di questo mondo, cerchiamo invece di camminare dietro a quello che ci ha insegnato Cristo e che oggi suona un po’ così: “tranquillo! Sei beato anche se adesso ti sembra tutto perduto. Devi fidarti di me e non di quello che ti fa soffrire”. È questa fiducia la vera via d’uscita, ed essa è un dono che va chiesto tutte le mattine.
Luigi Maria Epicoco
foglietto
formato ridotto per la stampa
Immagine: Henrik Olrik, Copenhagen