Incontro del 5 maggio
Dalle omelie di Papa Francesco a S. Marta:
Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non t’accorgi della trave che è nel tuo?
…quell’atteggiamento odioso verso il prossimo,
…quel diventare giudice del fratello.
E qui Gesù dice una parola forte: ipocrita!
Quelli che vivono giudicando il prossimo, parlando male del prossimo, sono ipocriti, perché non hanno la forza, il coraggio di guardare i loro propri difetti.
Quando giudichiamo i nostri fratelli nel nostro cuore e peggio, quando ne parliamo di questo con gli altri siamo cristiani omicidi. E su questo punto, non c’è posto per le sfumature. Se tu parli male del fratello, uccidi il fratello. E noi, ogni volta che lo facciamo, imitiamo quel gesto di Caino, il primo omicida della Storia.
Oggi si chiede tanto la pace, è necessario un gesto di conversione nostro… Le chiacchiere sempre vanno su questa dimensione della criminalità. Non ci sono chiacchiere innocenti.
Qualcuno, ha affermato il Papa, potrebbe dire che una persona si meriti le chiacchiere. Ma non può essere così:
Ma vai, prega per lui! Vai, fai penitenza per lei! E poi, se è necessario, parla a quella persona che può rimediare al problema. Ma non dirlo a tutti!
Forse nessuno di noi bestemmia – forse.
Ma se qualcuno di noi chiacchiera, certamente è un persecutore e un violento. Chiediamo per noi, per la Chiesa tutta, la grazia della conversione dalla criminalità delle chiacchiere all’amore, all’umiltà, alla mitezza, alla mansuetudine, alla magnanimità dell’amore verso il prossimo.
In corsivo le sintesi giornalistiche: radio vaticana
Il foglietto: Parte A Parte B
Immagine: James Tissot, Woe unto You, Scribes and Pharisees, Brooklyn Museum
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