Incontro del 23 settembre
Tu sai, mio Dio, che sono debole e impreparato al buon uso del tempo. Non ti fidare troppo della mia resistenza alla tentazione, non mi lasciare a lungo esposto nella prova.
Perché io voglio sinceramente benedire il tuo nome, desidero realmente entrare nel tuo regno, sono certo che la tua volontà è il compimento del mio bene. Credo con tutto il cuore che tu custodisci le cose buone per le quali riesco a trovare il tempo, affinché non vadano perdute. E che sei pronto a sciogliermi dal tempo che ho perduto nel momento stesso in cui riesco a vincere la mia paura e a confessare la mia colpa.
Quando io ti rendo disponibile il tempo che mi affidi, e lo arrischio per venire in soccorso della mancanza del mio fratello, io so che il mio tempo si arricchisce fino a cento volte, fin d’ora: e molto mi viene perdonato.
E quando infine riconosco la stupidità della mia colpa, e mi rivolgo contrito a te, Padre, non incontro l’ombra del tuo risentimento, ma soltanto la tenacia della tua fedeltà. Scopro che il tempo perduto fu per te il tempo dell’attesa e il tempo insperabilmente ritrovato è subito il tempo della festa.
Carlo Maria Martini
Il foglietto
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