Accordami il tuo amore, perché ti cerchi nelle persone che ho incontrato

Incontro del 17 agosto

Vieni, o Spirito Santo,
dentro di me, nel mio cuore e nella mia intelligenza.
Accordami la tua intelligenza,
perché io possa conoscere il Padre
nel meditare la parola del Vangelo.
Accordami il tuo amore, perché anche quest’oggi,
esortato dalla tua parola,
ti cerchi nei fatti e nelle persone che ho incontrato.
Accordami la tua sapienza, perché io sappia rivivere
e giudicare, alla luce della tua parola,
quello che oggi ho vissuto.
Accordami la perseveranza,
perché io con pazienza penetri
il messaggio di Dio nel Vangelo.
Tommaso d’Aquino

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Immagine: Ludovico Carracci, Cristo e la Cananea, 1593 ca., Milano, Pinacoteca di Brera

Il cuore di questo popolo è diventato insensibile

Incontro del 13 luglio

“Udrete, sì, ma non comprenderete,
guarderete, sì, ma non vedrete.
Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,
sono diventati duri di orecchi
e hanno chiuso gli occhi,
perché non vedano con gli occhi,
non ascoltino con gli orecchi
e non comprendano con il cuore
e non si convertano e io li guarisca!”.
da Matteo 13

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Immagine: Bible handwritten in Latin in Malmesbury Abbey

Ma voi importunate i pastori…

Incontro del 27 aprile

Anche a voi, per favore, chiedo di aiutarci: aiutarci ad essere buoni pastori. Una volta ho letto una cosa bellissima … uno scritto dei primi secoli della Chiesa. …quando il vitellino ha fame, va dalla mucca, dalla madre, a prendere il latte; ma la mucca non lo dà subito: sembra che se lo trattenga per se. E cosa fa il vitellino? Bussa col suo naso alla mammella della mucca, perché venga il latte. E’ bella l’immagine! “Così voi dovete essere con i pastori: bussare sempre alla loro porta, al loro cuore … E vi chiedo, per favore, di importunare i pastori, disturbare i pastori, a tutti noi pastori, perché noi diamo a voi il latte della grazia, della dottrina e della guida. Importunare! Ad imitazione di Gesù, ogni Pastore «a volte si porrà davanti per indicare la strada e sostenere la speranza del popolo, il pastore deve essere avanti a volte, altre volte starà semplicemente in mezzo a tutti con la sua vicinanza semplice e misericordiosa, e in alcune circostanze dovrà camminare dietro al popolo, per aiutare coloro che sono rimasti indietro». Che tutti i Pastori siano così! Ma voi importunate i pastori.
Papa Francesco

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Immagine: Buon Pastore, Mausoleo di Galla Placidia – Ravenna

Chi potrà salire il monte del Signore?

Incontro del 15 dicembre

Dio, Padre dell’universo, che hai posto l’uomo al centro del Giardino, a lui affidando il creato perché lo coltivasse e lo custodisse, liberaci dalla tentazione di crederci despoti delle cose; donaci e conservaci cuore e mani purissimi per usare di ogni tua creatura sempre con umiltà e amore, e continuare a vivere in reciproca amicizia portando a te l’omaggio di tutta la creazione. Amen
Turoldo – Ravasi

Immagine: Daniele Crespi Sogno di San Giuseppe

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Lui è il servo

Incontro del 29 settembre

Lui è il servo. Lui si presenta come il servo, quello che è venuto a servire e non a essere servito: così lo dice, chiaramente. E così, il Signore fa sentire agli apostoli la strada di quelli che hanno ricevuto la fede, quella fede che fa miracoli.
Sì, questa fede farà miracoli sulla strada del servizio.
La pigrizia ci allontana dal servizio e ci porta alla comodità, all’egoismo. Tanti cristiani così … sono buoni, vanno a Messa, ma nel servizio fanno acqua… Ma quando dico servizio, dico tutto: servizio a Dio nell’adorazione, nella preghiera, nelle lodi; servizio al prossimo, quando devo farlo; servizio fino alla fine, perché Gesù in questo è forte: ‘Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, adesso dite siamo servi inutili’.
Servizio gratuito, senza chiedere niente.
Papa Francesco

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Soffio di un soffio: tutto è un soffio, dice Qoèlet

Incontro del 28 luglio

Vanità delle vanità, dice Qoèlet,
vanità delle vanità: tutto è vanità.

Chi ha lavorato con sapienza,
con scienza e con successo
dovrà poi lasciare la sua parte a un altro
che non vi ha per nulla faticato.

Anche questo è vanità e un grande male.
Infatti, quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole?

Tutti i suoi giorni non sono che dolori e fastidi penosi; neppu-re di notte il suo cuore riposa. Anche questo è vanità!
Qo 1,2; 2,21-23

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…non lo perdonerò mai!

Incontro del 21 luglio

Nulla nei Vangeli lascia sospettare che Dio non perdoni i peccati di chi è ben disposto e chiede di essere riabbracciato.
Ma la grazia di Dio, così abbondante, è sempre impegnativa. Chi ha ricevuto tanto deve imparare a dare tanto e non trattenere solo per sé quello che ha ricevuto. Chi ha ricevuto tanto deve imparare a dare tanto. Non è un caso che il Vangelo di Matteo, subito dopo aver regalato il testo del “Padre nostro”, tra le sette espressioni usate si soffermi a sottolineare proprio quella del perdono fraterno: «Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe» Mt 6,14-15. Ma questo è forte! Io penso: alcune volte ho sentito gente che ha detto: “Io non perdonerò mai quella persona! Quello che mi hanno fatto non lo perdonerò mai!”. Ma se tu non perdoni, Dio non ti perdonerà. Tu chiudi la porta. Pensiamo, noi, se siamo capaci di perdonare o se non perdoniamo.
Papa Francesco

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Signore, donaci sempre il tuo pane!

Incontro del 12 aprile

Signore, donaci sempre il tuo pane!
Vogliamo essere una comunità che condivide il pane che Tu hai benedetto e offerto, una comunità che si organizza secondo il tuo modello, per permetterci di servirti e trasformarci.
Non vogliamo mangiare da soli il nostro pane: né quello della fede, né quello frutto del lavoro.
Non vogliamo «congedare» le folle che si assemblano cercandoti, spesso senza saperlo.
Non vogliamo accettare rassegnati le statistiche che danno ormai per esclusi alcuni dei nostri fratelli.
Vogliamo seguirti, riceverti e condividerti, ognuno nella sua «tavola da cinquanta».
Vogliamo essere comunità che vivono di questa forza che ci viene dall’Eucaristia, per annunciare con la nostra vita, più che a parole, la verità del Vangelo, una verità trascendente perché ci mostra qualcosa che va al di là dell’individualismo, un Regno che è già tra di noi quando ci uniamo per condividere il pane in tuo nome, Signore.
Da “El verdadero poder es el servicio” di Jorge Mario Bergoglio 2007

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E cominciarono a far festa.

Incontro del 23 marzo

«Pace a voi!»: è il saluto che Cristo porta ai suoi discepoli; è la stessa pace, che attendono gli uomini del nostro tempo.
Non è una pace negoziata, non è la sospensione di qualcosa che non va: è la sua pace, la pace che proviene dal cuore del Risorto, la pace che ha vinto il peccato, la morte e la paura.
È la pace che non divide, ma unisce; è la pace che non lascia soli, ma ci fa sentire accolti e amati; è la pace che permane nel dolore e fa fiorire la speranza.
Questa pace, come nel giorno di Pasqua, nasce e rinasce sempre dal perdono di Dio, che toglie l’inquietudine dal cuore. Essere portatrice della sua pace: questa è la missione affidata alla Chiesa il giorno di Pasqua. Siamo nati in Cristo come strumenti di riconciliazione, per portare a tutti il perdono del Padre, per rivelare il suo volto di solo amore nei segni della misericordia.
Papa Francesco

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Il vangelo del reduce

Incontro dell’18 novembre

Dal Vangelo del Reduce di Primo Mazzolari
Che abbiamo di nostro? Chi è dalla nostra parte?
Facciamo un bilancio di ciò che ci è rimasto: delle certezze sopravvissute alla catastrofe, dei sentimenti e degli affetti ancora vivi, delle luci sulla nostra strada… e ditemi se non ci convenga interrogare ancora una volta Cristo, stargli vicino un attimo. Vicino a un povero, a un reietto, a un condannato, a un crocifisso… non vi potete trovare a disagio. Cristo è dei vostri, non v’è ragione che vi mostriate diffidenti.
E s’Egli è venuto, è venuto soprattutto per voi: se ha parlato, è soprattutto per voi che ha parlato. Ed è morto, perché voi non foste soli quando incomincia l’agonia.
Può darsi, se l’accostate così, che le impalcature di ogni genere che Gli avete visto d’intorno, non le vediate più; che parecchie cose che continuano a circolare sotto il suo nome, non siano sue: che lo vediate, finalmente, com’è e come vuole essere visto: fratello, guida, salvatore…, in un momento in cui non abbiamo né fratelli, né guide, né salvatori.
– Permettete che vi stia da presso mentre leggete il Vangelo? Che vi segni, col dito, la pagina, la parola?
– Non ce ne sarebbe bisogno se non aveste l’occhio sospettoso e la mente ingombra di pregiudizi.
Primo Mazzolari
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Il pane e la parola

Incontro del 31 ottobre

Cristo, oggi sono in cerca di pane,
il mio pane quotidiano,
quello che serve per la fame di oggi,
per passare di là oggi,
per avere la forza di remare
sotto la tempesta di oggi.
Il pane che non ha profumo se non di sudore,
il pane che non ha gusto, se non di vita,
il pane che fa stare in piedi,
che serve a camminare,
a remare, a vangare,
a combattere con fede, a morire in pace.
…”in principio era la Parola”
e la parola è il pane quotidiano
per ogni uomo che viene al mondo.
Primo Mazzolari
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